Primo passo del percorso di Pace – Settore GPN

Siamo ad un anno dall’inizio della guerra in Ucraina e ancora la pace sembra veramente lontana. Nonostante i morti, gli sfollati, la distruzione, ancora non esiste nessun tavolo di negoziazione, e l’unica soluzione sembra essere continuare così. Eppure forse sarebbe possibile un’altra narrazione, un’epica della pace, in cui gli esseri umani sono chiamati a dare il meglio di sé, un’epica che ha eroi e personaggi oscuri, sfide impossibili, ombre e dubbi.
Questa, però, è l’epica di una guerra senz’armi che nasce dal più profondo desiderio dell’uomo, la pace. La pace è una ”buona battaglia”, diamole una chance, anche raccontandola e liberandola dalla menzogna che la vuole solo utopia, la pace è un fare.
E c’è una cosa che sfugge assai spesso, che costruire la pace, nonostante il dolore, la fatica e la complessità, è bello, è travolgente.
Allora proviamo anche noi , nella quotidianità che viviamo con i ragazzi, a comunicare questa passione per la pace, magari iniziando dalla riscoperta della parola gentile. Una parola che sappia unire, accogliere, comunicare, senza ferire e forse così i conflitti diventeranno opportunità di confronto e crescita, non spazi di dolore e divisione.

 

 

“Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all’ombra della tua croce, abbi pietà di noi!
Perdonaci Signore, perdonaci, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi.
Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte”.

Preghiera di Papa Francesco