Come parlare ai bambini/ragazzi della guerra

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Gli Scouts della Repubblica Ceca hanno preparato i seguenti suggerimenti per Capi Scout, ma possono essere utili anche ad educatori, genitori o volontari che lavorano con bambini/ragazzi in altre organizzazioni. La guida originale era stata creata per affrontare la situazione in Ucraina, In ogni caso questa traduzione in inglese è stata elaborata, previa autorizzazione, per aiutare gli adulti ad affrontare questo difficile argomento con i giovani nei più vari contesti ovunque nel mondo.

I giovani del tuo Gruppo Scout possono avere dubbi riguardo conflitti e guerre di cui hanno sentito parlare tramite social, tv, radio o tramite gli altri.

L’argomento della guerra può avere inevitabilmente un grosso impatto in molte persone che vengono travolte da questo tema. Sia che lo abbiano visto o sentito su Instagram o in un servizio televisivo maggiormente strutturato, in ogni caso può portare delle incertezze nelle loro vite. Questo può esser maggiormente impegnativo perché vissuto immediatamente dopo una terribile pandemia.

 

Come dobbiamo reagire quando i ragazzi sollevano la questione della guerra ad un incontro o evento Scout?

Non dobbiamo ignorare il loro bisogno di parlare dell’argomento.

Prendetevi del tempo per parlarne insieme, anche se questo va a spese di qualcosa di già programmato. Ai ragazzi non interessa seguire i programmi se sono sopraffatti da ansia ed hanno la testa altrove.

Fornitegli uno spazio per dialogare. Creare uno spazio sicuro che permetta ai ragazzi di condividere le loro preoccupazioni, percezioni e prospettive è necessario per aiutarli a capire meglio la situazione e le loro emozioni. Questo può aiutarli anche ad avare un dialogo aperto con la famiglia e gli amici.

Siate dei buoni ascoltatori e mostrate ai vostri ragazzi che siete davvero interessati a ciò che pensano e provano.

Chiedetegli cosa sanno riguardo a tale argomento, per accertarvi di cosa hanno capito al momento. Può essere un buon gancio per un’altra conversazione.

Integrate le loro informazioni con descrizioni fattuali di ciò che succede.

Se hanno domande, rispondete sinceramente ed attenendovi il più possibile ai fatti. Scegliete il linguaggio e la profondità delle informazioni in proporzione alla loro età. Non vogliamo che i ragazzi finiscano la chiacchierata con una paura maggiore della guerra. Non diminuiamo la gravità della guerra, ricordiamoci che non è necessario, per i più piccoli, conoscere con precisione nei particolari i dettagli più violenti e cruenti.

Atteniamoci ai fatti, senza speculazioni. Non anticipiamo cosa potrà succedere dopo o le terribili conseguenze del futuro.

Siate chiari nel precisare che la violenza non è una buona strada per risolvere i conflitti, cosi come non è giusto violare i diritti degli altri o i diritti internazionali. Se vogliamo condividere il nostro punto di vista, parliamo di come percepiamo la guerra in generale.

Incoraggiamo i ragazzi ad empatizzare con i diretti interessati dalla guerra. Spesso non bisogna guardare lontano, potrebbero avere nella stessa classe persone che hanno vissuto direttamente la guerra o le cui famiglie l’hanno vissuta. Ricordatevi che anche se loro stessi non sono stati in guerra potrebbero essere preoccupati per alcuni loro cari che si trovano in zona di guerra.

Parlategli di ciò che possiamo fare come comunità o come singoli per le persone che si trovano in zone di guerra. Può essere un contributo finanziario tramite una colletta pubblica, assistenza materiale, o una semplice comprensione o disponibilità che può servire nel futuro.

Confrontatevi con i ragazzi e bambini riguardo a dove trovare le informazioni, come riconoscere i pregiudizi e distinguere le fake news. Ricordategli che possono parlare con adulti di cui si fidano quando si sentono presi dall’ansia o hanno domande. Per gli eg ed rs in particolare, potete insieme vedere dove cercare le informazioni, parlare di come verificare le fonti e distinguere le fake news. La guerra della disinformazione fa parte di ogni conflitto e dobbiamo aiutarli a non soccombere a questo.

Fategli riconoscere chi si mette a servizio per aiutare. Sottolineate positivamente il servizio dei volontari, in modo che i ragazzi possano sempre pensare che se nel mondo ci sono cattive persone allo stesso modo ce ne sono molte altre che non lo sono.

Fategli rendere conto di quante persone si prendono cura della sicurezza della collettività, come capi scout, poliziotti, dottori, capi di comunità, infermieri e molti altri.

Siate di buon esempio. E’ importante per i giovani vedere come ci approcciamo alle cose. Come lavoriamo con le nostre paure e come possiamo aiutare chi soffre? Come possiamo contribuire? Osservare come gli adulti si gestiscono e come si aiutano gli uni gli altri in queste situazioni aiuta loro ad affrontare con le proprie forze le loro paure.

 

Devo affrontare l’argomento guerra anche se non emerge come argomento?

Indubbiamente una domanda difficile. Come abbiamo scritto sopra è improbabile che i ragazzi non sappiano niente riguardo alla guerra o non si sentono scossi da tali notizie.

Se non sai se introdurre l’argomento, lascia alla decisione del gruppo. All’inizio dell’incontro chiedi come stanno, cosa hanno fatto durante il giorno. Se nessuno di loro esterna ansia riguardo all’argomento e lo tireranno fuori loro. In quel caso segui i punti sopra. Se l’argomento non viene fuori, non è necessario che tu lo tiri fuori per avviarlo in questo momento con loro.

Cos’altro è utile sapere?

Gli scout del Regno Unito hanno pensato ad alcune attività da poter essere utilizzate con gruppi di giovani.

E’ possibile che i giovani che provano ansia non vogliano partecipare o tirar fuori la cosa e vogliano stare con le loro famiglie. Rispettateli.

Se vedete che un membro del gruppo è particolarmente scosso o ha dei cambiamenti di comportamento significativi comunicatelo ai suoi genitori. Potete condividere quanto notato con i genitori in modo da aiutarli a discuterne con il ragazzo una volta a casa.

In questo periodo, il nostro servizio ci prospetta una nuova sfida, in modo da essere d’aiuto ai nostri ragazzi nel momento in cui sentiranno spesso la parola “ guerra “. Allo stesso tempo, abbiamo affrontato recentemente le sfide del COVID -19. Forse in questo periodo abbiamo dimostrato che possiamo affrontare insieme queste grandi sfide e lasciare un mondo migliore per i ragazzi e bambini per i quali facciamo servizio. Proviamo ad offrirvi un supporto a come rispondere agli eventi che riguardano le nostre attività

 

Vice President and Youth Programme Commissioner at Junák – Czech Scouting